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La Visita del Responsabile CAN PRO Stefano Braschi In evidenza

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Pubblicato in 2009/2010
Martedì, 17 Novembre 2009 17:38

Riunione Tecnica ObbligatoriaVenerdì 13 Novembre 2009, nella prestigiosa cornice del Centro Congressi “La Piroga” di Selvazzano (PD), la Sezione AIA di Padova ha avuto il piacere e l’onore di ricevere la visita del Responsabile della CAN PRO Stefano Braschi.
Prima di cedere la parola all’illustre Collega presente, però, il Presidente sezionale Vitaliano Spiezia ha voluto aprire la Riunione con un doveroso minuto di raccoglimento in memoria di Denis Tomei, giovane Arbitro recentemente scomparso in un tragico incidente stradale: momento, questo, che ha raccolto – ancora una volta – in un commosso e partecipato silenzio i numerosi Associati presenti in sala, che solo qualche giorno prima avevano accompagnato Denis all’Ultima Dimora.

Tra le quasi duecento persone presenti nella Sala Conferenze della “Piroga”, peraltro, va segnalata la partecipazione di alcune figure significative del panorama arbitrale locale e nazionale del passato e del presente: dai Colleghi Baldacci e D’Elia in primis, ex Arbitri CAN ora Componenti CAN PRO, che hanno accompagnato il loro Responsabile nella visita alla nostra Sezione (erano assenti, invece, gli altri due Componenti Messina e Zuccolini, impegnati nella vicina Verona per la conclusione del Raduno), passando per autentici “mostri sacri” quali Danilo Bigi e Francesco Francescon. Infine, il saluto del Presidente Regionale Roberto Bettin, altro grande ex fischietto di Serie A padovano, è stato portato dai Componenti del CRA Veneto Alessandro Lion e Claudio Tognon, anch’essi appartenenti alla Sezione euganea.
Quindi, dopo aver illustrato l’impressionante curriculum della sua lunga e prestigiosa carriera arbitrale (culminata con la direzione della finale della Champions’ League Real Madrid – Valencia, allo Stade de
France di Parigi), il Presidente Spiezia ha ceduto spazio e microfono a Stefano Braschi.
Il toscano Braschi (inequivocabile la provenienza pratese, sentendolo parlare!) ha catturato per un’ora l’attenzione di tutti, miscelando con istrionica sapienza il proprio bagaglio di esperienze acquisite come Arbitro prima, e come Dirigente poi: forte, infatti, dei tre anni alla guida delle “giacchette nere” della propria regione, prima della nomina a Responsabile della CAN PRO (denominazione che ha preso il posto della vecchia “Serie C”), ha dimostrato fine sensibilità e grande conoscenza nei confronti delle problematiche relative alla figura dell’Uomo-Arbitro, dai campionati minori fino alle leghe professionistiche.
Cos’è l’Arbitro nel calcio moderno? Quali i requisiti che deve possedere?
Questi sono gli interrogativi che Braschi ha posto, fornendo illuminanti interpretazioni: dell’Arbitro, cioè, che deve essere semplicemente un “uomo al servizio della partita”, un saggio ed equilibrato garante della contesa agonistica. Un Direttore di Gara, in definitiva, che deve limitare la propria prestazione ad un ruolo di controllo e prevenzione, senza ergersi mai a protagonista del gioco.
Tecnica, Personalità, Allenamento, e soprattutto la capacità di essere calmi: il giovane Arbitro, per ben figurare, dovrà curare tanto la conoscenza del Regolamento quanto la preparazione atletica, ma soprattutto dovrà riuscire a dominare le proprie emozioni e qualsiasi forma di “irruenza emotiva”, esercitando l’autocontrollo in un contesto dove è fondamentale emozionarsi e divertirsi (ricordando che si tratta pur sempre di un gioco!), senza lasciarlo trasparire all’esterno. Calma prima di tutto, quindi, come la capacità di ragionare e decidere sempre, in ogni circostanza, sotto tensione, sotto sforzo fisico, sotto eventuali condizionamenti negativi esterni.
Braschi, poi, entra più nello specifico approfondendo alcune tematiche tecniche: in particolare, vengono richiamate le direttive impartite agli Arbitri CAN PRO in materia di trattenute in area di rigore, uniformità di
rilevazione dei falli ed interventi tecnici più ponderati: è stato rilevato, infatti, che nelle prime giornate di Prima e Seconda Divisione il minor numero di interventi arbitrali ha conseguentemente portato ad una riduzione drastica di ammonizioni ed espulsioni, a maggior beneficio del gioco e del divertimento di squadre e pubblico.
A conclusione del coinvolgente ed interessante intervento, Braschi ha ricordato come sia auspicabile il raggiungimento di un miglioramento globale del livello arbitrale: l’arbitraggio del futuro va fatto da tutti infatti, nel contesto di un “lavoro di gruppo” dove tutti fanno le stesse cose. Tutti quindi, senza bisogno di personaggi di spicco che assurgano a ruoli da protagonista: parafrasando Brecht, “Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi”.
Con questa riflessione Stefano Braschi ha concluso l’intervento per rispondere, con generosa disponibilità, alle domande rivoltegli dai presenti: dall’introduzione dei sei arbitri in Europa League agli aneddoti sui trascorsi nei terreni di gioco, per finire con un simpatico ricordo dell’esperimento (poi rivelatosi non praticabile) del “doppio arbitro” per una gara di Coppa Italia all’Olimpico di Roma, in coppia con Pierluigi Collina.
Curiosità di vita arbitrale e non che Braschi ed i Componenti Baldacci e D’Elia hanno, poi, continuato a dispensare a tutti nel momento conviviale conclusivo della bella serata, con la prelibata cena a buffet organizzata nell’attiguo Ristorante de “La Piroga”.

(si ringrazia il Collega Mario Petrillo per il materiale fotografico)

 

Francesco Palombi
Ufficio Stampa AIA Padova
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