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La riunione Tecnica con Marco Cecchin! In evidenza

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Pubblicato in 2018/2019
Martedì, 23 Ottobre 2018 18:23

In occasione della Riunione Tecnica Obbligatoria di Lunedì 8 Ottobre, la Sezione di Padova ha avuto il piacere di accogliere Marco Cecchin, arbitro al terzo anno di Serie D: “un validissimo collega veneto a cui rivolgiamo il più cordiale e caloroso benvenuto” ha detto il Presidente Alessandro Scarpelli, presentandolo agli associati presenti. “Ti ringraziamo per la tua disponibilità, sappiamo che i ragazzi saranno pronti a recepire i consigli frutto della tua esperienza” ha così proseguito, prima di cedergli il microfono.

La Fornace Carotta ha accolto con un fragoroso applauso il giovane Bassanese, apparso galvanizzato dall’accoglienza riservatagli dalla folta platea di associati patavini: una carica di energia che ha preso al balzo e che ha dato uno slancio ulteriore alla sua lezione, seguita con la massima attenzione da tutta la sala per tutto il corso della serata.

Dopo aver portato i saluti di rito del suo Presidente Sezionale Mezzasalma e del Presidente CRA Veneto Dino Tommasi, Marco ha rotto il ghiaccio iniziando a raccontarsi in maniera spontanea, ma mettendosi sullo stesso piano dei colleghi che vedeva seduti davanti a lui.

“È un onore essere qui davanti a questa sezione prestigiosa e numerosissima” ha esordito Marco, prima di introdurre la parte iniziale della sua lezione, nella quale ha raccontato brevemente la sua carriera: dal corso arbitri nel lontano 2007 fino ad arrivare al suo presente, il terzo anno come Arbitro Effettivo a disposizione del Responsabile della CAN D Matteo Trefoloni. “La strada è stata lunga, dovete sapere che alle categorie nazionali si cerca il dettaglio, lì siete l’arbitro nazionale sia per i calciatori sia per la squadra arbitrale, è un marchio prestigioso che vi viene messo addosso” ha detto, guardando negli occhi gli arbitri degli ultimi corsi accomodati nelle primissime file della Fornace.

“Alla CAI ho fatto una stagione che mi ha emozionato, mentre alla CAN D ho imparato a lavorare su ogni aspetto della vita arbitrale, in maniera ancora più meticolosa” ha riassunto Marco, passeggiando con sicurezza tra le file di associati. Dopo aver dedicato del tempo sulla cura dell’aspetto comportamentale, che deve contraddistinguere ogni arbitro in cerca di emergere, Marco ha voluto lasciare delle semplici indicazioni di natura tattica, come lo spostamento sul terreno di gioco e il corretto posizionamento, un discorso mirato ai giovani colleghi che seguivano l’oratore con grande concentrazione.

Marco ha dedicato una nota a margine doverosa sull’allenamento: “se la partita vi chiede di dare il 100%, voi dovete darlo sempre, ed essere pronti a farlo dal primo luglio al 30 giugno” ha spiegato, mentre mostrava alla platea delle diapositive raffiguranti le sue prestazioni in termini di distanza percorsa e frequenza cardiaca registrate durante le gare dirette, a riprova del concetto appena presentato.

Verso metà serata, l’ospite ha affrontato una squisita digressione su quelli che sono i valori che ci trasmette la nostra associazione: “l’AIA ci unisce, ci permette di metterci tutti sullo stesso piano, ci dà possibilità di crescere e farci valere. Avete la possibilità di metterci in gioco, sfruttatela fino in fondo!” ha detto con grande trasporto. A conferma della sua grande sensibilità, Marco ha voluto dedicare delle splendide parole agli Osservatori arbitrali, che “vogliono vedervi crescere, vogliono farvi comprendere un messaggio importante e che può solo farvi del bene”, ricordando come il colloquio con l’osservatore arbitrale e l’organo tecnico siano il massimo momento di crescita arbitrale. Le domande dal pubblico sono state molte ed interessanti, merito di un relatore che ha saputo stimolare i punti giusti di un parterre reattivo come quello patavino: dagli aspetti da migliorare allo stile di corsa, passando per la gestione dei leader e come le partite fuori regione ci fanno capire cosa migliorare nel nostro modo di arbitrare.

Affrontando questo ultimo argomento, è stata proferita una frase densa di significato, che nella sua semplicità è rimasta impressa a tutti i presenti: “L’esperienza non dovete aver fretta di costruirla, arriva una designazione alla volta”. Non cercare a tutti i costi quindi l’episodio per mettersi in luce, ma affrontare un passo alla volta la strada arbitrale, questo ha trasmesso Marco con naturalezza.

Al termine del discorso, sono stati proiettati ed analizzati dei brevi video riguardanti la gestione dei leader ed alcuni casi di condotta violenta, per poter trasmettere a chiunque il comportamento corretto da tenere in queste situazioni.

Marco, visibilmente soddisfatto dalla risposta della sala, ha racchiuso l’ultimo pensiero per i presenti “Ringrazio per quello che mi avete dato oggi, è stata un’esperienza anche per me. Grazie per l’attenzione e la generosità che avete avuto per ascoltarmi” ha dichiarato, mentre il suono della sua voce veniva coperto dagli applausi degli associati.

“Complimenti Marco - ha detto Scarpelli - per la passione e l’entusiasmo che hai trasmesso a tutti noi.Ti ringraziamo per aver ideato questa bellissima riunione; accresce la nostra esperienza e la nostra voglia di vivere l’arbitraggio al massimo” ha concluso il Presidente patavino, consegnando pochi istanti dopo un omaggio a Cecchin, a sigillo di una lezione coinvolgente fino all’ultimo minuto.

Un folto numero di partecipanti, assieme al consiglio direttivo, ha seguito l’ospite in un ristorante vicino alla Fornace, per terminare in compagnia la splendida serata.

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