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Attività sportiva e traumi

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Pubblicato in 2011/2012
Sabato, 24 Dicembre 2011 22:34

Ricevo e pubblico il contributo del Dott.Vincenzo Petta (AIA Padova) - Fiduciario Sanitario AIA


ATTIVITA' SPORTIVA E TRAUMI

Per diminuire il rischio di lesioni da trauma meccanico,occorre attenersi ad un programma di allenamenti razionale e graduale,in modo da dosare esattamente il lavoro muscolare onde ottenere un aumento della forza e della potenza muscolare senza alterare le strutture anatomiche ed i punti  di inserzione tendinea e muscolare.Non bisogna mai iniziare l'attivita' muscolare con contrazioni violente o scatti bruschi.Importantissimo e' l'uso di scarpe che garantiscono al piede la massima comodita' possibile per ammortizzare l'urto del piede sul terreno.Non appena si accusa l'insorgenza di dolore muscolare,articolare,tendineo od osseo,in relazione al movimento,occorre eliminare la causa,cioe' occorre fermarsi,mettersi a riposo.Spettera' al medico scegliere la cura piu' idonea al singolo caso,tra farmaci antinfiammatori,fisioterapia,immobilizzazione.Il dolore e' un campanello d'allarme utile a limitare i danni,perche' invita il traumatizzato al riposo.Tra le lesioni traumatiche acute che possono interessare l'arbitro di calcio ricordo la DISTORSIONE DEL PIEDE (che puo' avvenire per contatto delle scarpe con tacchetti contro irregolarita' del terreno,oppure per brusca variazione della direzione della corsa per evitare ostacoli);la DISTORSIONE DEL GINOCCHIO (per improvviso dietrofront con piede fisso a terra);DISTACCHI DI TENDINI nel punto della loro inserzione sulle ossa (per brusca contrazione muscolare);LACERAZIONI MUSCOLARI (strappi dei muscoli della gamba o della coscia  per contrazioni a freddo);INFIAMMAZIONE ACUTA di origine traumatica di tendini (tendinite-tenovaginite achillea);CONTUSIONE DEL CALCAGNO per urto del tallone contro il terreno (tallonite);ROTTURA DEL TENDINE DI ACHILLE (per movimento violento di flessione del piede mentre sono contratti i muscoli estensori).Patologia completamente diversa e' quella determinata dai  PICCOLI TRAUMI,ripetentisi frequentemente ed agenti pertanto mediante un meccanismo cumulativo.Essi provocano una reazione infiammatoria tissutale non conclamata (come traumi acuti),ma altamente  invalidante per l'atleta in quanto facile alla cronicizzazione e alla recrudescenza alla ripresa dell'attivita' microtraumatizzante.Durante la marcia o la corsa,l'urto del tallone o dei metatersi contro il terreno si trasmette verso l'alto a tutto l'organismo attraverso gli arti inferiori e la colonna vertebrale.Tra queste lesioni cito le ALTERAZIONI DEI METATARSI provocate da marcia;INFIAMMAZIONI DEI TENDINI delle piante dei piedi e del tendine d'achille;BORSITI (infiammazioni di borse sierose di piedi o gambe);ARTROSI PRECOCE DEI PIEDI (per usura da rapida degenerazione dei tessuti cartilaginei articolari);CALLI ESUBERANTI delle piante dei piedi;DOLORI CALCANEALI (che si accentuano col carico e con la pressione).Non  si abbia mai fretta di riprendere l'attivita' anche dopo una guarigione che potrebbe essere solo apparente.Si inizino gli allenamenti con la massima cautela,interrompendoli immediatamente al minimo accenno di ricomparsa dei sintomi dolorosi.Un ultimo accenno lo rivolgo al CRAMPO (esso e' provocato dalla contazione non coordinata delle fibre costituenti un muscolo.Dette fibre,anziche' contrarsi armonicamente e contemporaneamente,si contraggono solo in determinati fasci muscolari,mentre altri fasci non partecipano alla contrazione muscolare.Per rimediare all'insorgenza di crampi basta effettuare movimenti di flesso-estensione delle articolazioni contigue ai muscoli interessati. 

Dott. Vincenzo Petta - Fiduciario Sanitario AIA

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