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A.B. Giorgio Berto

Scritto da  Lino Marescotti
Pubblicato in 2008/2009
Mercoledì, 10 Settembre 2008 15:25
50 anni di A.I.A. Padova ("Tessera d'Oro")
 
Giorgio Berto, classe 1930, decise di iscriversi al Corso per Arbitri nella stagione sportiva 1958/59, frequentando le lezioni tenute dall'allora Istruttore Paolo Saetti.
La Sezione di Padova, all'epoca diretta dall'Avv. Meneghin, era a quei tempi composta da pochi arbitri, tra cui un trio di personaggi dall'elevata levatura decisionale: il designatore Presacco, il "catechizzatore" Ventura e il Segretario Marchiori. Erano coloro che, adocchiato il soggetto, davano le coordinate che l'Arbitro doveva memorizzare in fretta per il miglior assolvimento del compito. Fiuto, intuito, capacità erano gli elementi loro in comune con i quali, salvo qualche eccezione, ci azzeccavano spesso. Fu così anche per Giorgio Berto.
Giorgio, infatti, dopo una breve parentesi quale Arbitro, fu inserito nel ruolo di Assistente Arbitrale fin da subito in Serie C, iniziando un lungo ed affascinante cammino che lo portò a percorrere l'intero stivale italico. Insieme all'inseparabile Gianni Donantoni, formò con Danilo Bigi - forse per la prima volta - una terna in Serie A tutta padovana.
Grazie alle capacità che andava acquisendo nel ruolo, Berto non tardò ad essere richiesto dagli Arbitri più in auge del momento: gli internazionali Angonese e Casarin, Milan di Treviso, Serafino di Roma (con il quale concluse la carriera), solo per citarne alcuni.
Transitato nel ruolo di Arbitro Fuori Quadro (con un "palmares" di tutto rilievo: 140 gare in Serie A, e l'esperienza in tutte le stracittadine di Milano, Roma e Torino), Berto si è sempre prodigato nel dare una volenterosa mano in Sezione, dapprima come vice-designatore di Bruno Beltrame, quindi come designatore durante la Presidenza-Modesti, per arrivare ai giorni nostri come Collaboratore del Designatore degli Osservatori sezionali.
Benemerito dal 1987, Giorgio non manca mai di dispensare sorrisi e buon umore (...e vigorose strette di mano!) a tutti i Colleghi incontrati in Sezione o nelle periodiche quindicinali riunioni obbligatorie, rinnovando ogni volta i sacri vincoli dell'amicizia.
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